Chi giunge a Torreglia di fatto incontra, subito e in modo prevalente, la configurazione recente del paese, cioè quella relativa all’ampia urbanizzazione avvenuta nel corso del Novecento. Infatti, è sufficiente ricordare che la nuova chiesa parrocchiale, a valle, in via Mirabello, viene aperta solo nel 1920. Fino al Novecento, dunque, non era emersa la necessità di una nuova chiesa, perché il paese di Torreglia era costituito nella sua totalità dalle abitazioni situate sulle pendici dei colli.
Un altro indicatore dello spostamento a valle della vita di Torreglia è legato alla costruzione delle nuove scuole, in via Mirabello. Fino agli anni Settanta del Novecento, infatti, le scuole erano in un edificio sulla sommità del Colle della Mira, vicino alla prima parrocchiale, la chiesa di San Sabino.
Oggi è invalsa l’abitudine di distinguere tra Torreglia e Torreglia Alta, anche se è assente qualsiasi toponomastica ufficiale. L’uso linguistico custodisce la memoria che Torreglia Alta è stata l’unica Torreglia fino al Novecento, mentre ora Torreglia viene identificata con l’ampia urbanizzazione residenziale, commerciale e anche industriale che ha preso forma nella direttrice verso Montegrotto. L’antico borgo euganeo abbarbicato sulle pendici dei Colli si è trasformato in un paese di oltre 5.000 abitanti. La località di Luvigliano mantiene ancora intatto l’assetto di un insediamento circoscritto e appartato, memoria della configurazione antica di tutto l’abitato.
Una passeggiata nella Torreglia del Novecento porta a incontrare edifici e monumenti che
raccontano l’ultimo secolo di storia del paese.
Il percorso
Da qualsiasi parte si giunga a Torreglia, l’opzione migliore è parcheggiare in via Vittorio Veneto, nei pressi dell’Auditorium “G.F. Prosdocimi” (1), oppure dietro la chiesa parrocchiale, in via Bachelet, per poi iniziare una piacevole passeggiata tra le vie dell’espansione novecentesca del paese.
Per raggiungere la via centrale – via Mirabello – dall’Auditorium si può percorrere via Vittorio Veneto, arrivando così nei pressi del Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale (2), scultura di Paolo Boldrin del 1858. Oppure, si può imboccare il pittoresco “Vicolo degli Alpini” che costeggia gli edifici scolastici, per poi sbucare in Piazza Capitello (3), dove ammirare l’edicola di Benedetto Fiandrini che custodisce la Madonna con Bambino (4) di Francesco Rizzi, donata al paese da latinista locale Jacopo Facciolati. Nelle vicinanze si incontra la piazzetta “La Torre” (5) davanti all’omonimo albergo, dove dal 1911 al 1952 c’era la fermata del tram che collegava Torreglia con Padova.
Attraversata via Mirabello, imboccando via Bachelet, si giunge a un’area verde: Piazza-Parco del Bersagliere (6), a motivo della statua bronzea – Monumento al Bersagliere (1997) – collocata in uno dei lati dell’area. Si intravede l’abside della nuova chiesa parrocchiale (7) del Sacro Cuore di Gesù (1920), a pochi passi dal parco, che merita una visita degli interni, interamente decorati ad affresco.
Davanti al sagrato della chiesa, attraverso il passaggio pedonale si può imboccare Via-Sentiero Mondonego, dove all’inizio sulla destra due targhe segnalano la casa natale di Jacopo Facciolati (8) del quale è presente una Targa Letteraria (9).
Proseguendo per Via-Sentiero Mondonego si giunge all’antica chiesa parrocchiale di San Sabino (10) che svetta sul Colle della Mira (132 mt).
Le Tappe
1. Auditorium “Giovanna Fraccaro Prosdocimi”2. Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale di Paolo Boldrin
3. Piazza Capitello
4. Edicola di Benedetto Fiandrini e Madonna con Bambino di Francesco Rizzi
5. La Torre – piazzetta e albergo (ex fermata del tram)
6. Piazza-Parco Bersagliere e Monumento al Bersagliere
7. Nuova Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù
8. Casa natale di Jacopo Facciolati
9. Targa Letteraria di Jacopo Facciolati
10. Via-Sentiero Mondonego