Simbolo dell'incastellamento medievale dei Colli Euganei

Castelletto

Il cosiddetto “Castelletto” è un piccolo complesso di edifici che si erge sulla cima dell'omonima collina. Si trova nella contrada di Vallorto, uno dei più antichi borghi di Torreglia. La sua origine può essere fatta risalire al 899 d.C., anno in cui l'imperatore longobardo Berengario I ordinò l'incastellamento del territorio euganeo per difendere la popolazione dalle incursioni barbariche. 

È probabile che siano sorti in questo periodo tre fortificazioni nell’area di Torreglia: una a Luvigliano, un'altra sul colle del Castelletto e una terza sul colle della Mira, dove il campanile della chiesa di San Sabino sembra coincidere con i resti della torre da cui deriverebbe il toponimo “Turricla” (poi Torreglia), citato per la prima volta nell’anno 1077.

Notizie certe sul Castelletto si hanno a partire dal XIII secolo, quando risulta essere di proprietà della facoltosa famiglia padovana dei Bibi, al servizio del tiranno Ezzelino da Romano. Nella seconda metà del ‘400 è di proprietà del canonico Matteo Aliprandi, che lo sceglie come luogo di meditazione e di villeggiatura. L'ultima nobile proprietaria di questo luogo è stata Elisabetta Aliprandi, morta di peste nel 1576, la quale nominò come eredi i monaci benedettini dell’Abbazia di Santa Giustina di Padova, a condizione che sulla sommità del Colle vi erigessero una chiesa dedicata alla Madonna della Misericordia in cui darle sepoltura. 

I benedettini organizzarono la proprietà in una vera e propria azienda agricola, costituita da 700 campi di cui 300 a bosco.  La storia di questa tenuta agricola e del suo centro religioso viene interrotta dalle confische napoleoniche ai danni di Santa Giustina: nel 1810 l’intero patrimonio viene acquistato, con i beni dell’Abbazia di Praglia, dal ricco mercante Angelo Comello. La proprietà, passata tra Ottocento e Novecento, alla famiglia Giovanelli e quindi all’Ordine dei Cavalieri di Malta, viene smembrata nel secondo dopoguerra. 

Attualmente il complesso sul colle è la residenza della famiglia Todeschini-Lovisatti, mentre gli edifici che un tempo sono stati la casa del gastaldo con gli annessi rustici (cantina, stalle, torre colombara, brolo, forno per il pane) sono oggi di proprietà delle Cantine Bernardi.

Il Castelletto, nato come luogo difensivo, successivamente trasformato in dimora gentilizia e ancora oltre divenuto monastero, conserva tuttora un'atmosfera di forte suggestione. Dominando dall'alto i colli e le campagne circostanti, invita alla contemplazione e alla meditazione.

Ogni anno alla fine del mese di ottobre sopravvive l'usanza di festeggiare la fine dei raccolti con la tradizionale “Antica sagra del Castelletto”, che grazie alla disponibilità dei rispettivi proprietari, offre l'occasione per visitare da vicino sia il complesso padronale che l'antica gastaldia.