All’inizio di via Mondonego sulla destra incontriamo due lapidi affisse alla parete. La prima recita:
«Qui nacque Jacopo Facciolati / il 4 gennaio 1682». La seconda lapide reca un’iscrizione latina a commento del luogo:
«Magna domus salve! Graiis innixa columnis splendore cedant regia tecta tuo» (Salve, augusta casa, al tuo splendore si inchinino le regge sostenute da greche colonne). Purtroppo nulla rimane della casa originale. I due versi latini sono tratti (vv. 55-56) dalla poesia
Villula Tauriliae (La villetta di Torreglia), scritta da
Francesco Pimbiolo degli Engelfreddi pubblicata nel
1817, in onore della villa del fratello
Antonio Pimbiolo, proprietario della Villa vicino all’allora casa natale di Facciolati, oggi
Villa Pimbiolo-Zadra. Citando Facciolati, il carme omaggia il
genius loci che ebbe il merito di diffondere negli ambienti colti italiani ed europei la fama di Torreglia, in particolare del suo toponimo aulico-latineggiante
Taurilia. Jacopo Facciolati (
1682-1769), nato a Torreglia appunto e sepolto a Padova nella Chiesa del Torresino, è il figlio più illustre di questo paese, al quale sono opportunamente intitolate una via e una scuola. Egli fu uno dei latinisti più apprezzati dell’epoca e dal
1723 fu professore all’Università di Padova. Sotto la targa lapidea è stata collocata una
Targa Letteraria dedicata a Jacopo Facciolati.