STORIA
Dall'origine del toponimo alla storia contemporanea
L'origine del nome Torreglia
L’etimologia del toponimo Torreglia è molto antica e incerta: potrebbe derivare da “taurilia” con riferimento ai tori (taurus) che Ercole, di ritorno dalla Spagna, avrebbe portato con sé, dopo aver ucciso Gerione, e si sarebbe fermato nella zona delle terme di Abano; oppure da “turricula” o “turrilia” con riferimento a una torre di avvistamento, probabilmente quella presente nel Medioevo sul Colle della Mira, di cui rimangono alcuni massi inseriti nel campanile della chiesa di San Sabino.
Lo stemma araldico del comune riporta entrambi i simboli, a sinistra l'immagine del toro e a destra quella della torre.
Preistoria, Epoca Romana e Carolingia
La morfologia del luogo e le risorse naturali hanno favorito la presenza umana fin dall'antichità. Le prime testimonianze archeologiche risalgono al Neolitico (VI-V millennio a.C.) durante il quale anche il territorio di Torreglia risulta frequentato da popolazioni legate a un'economia di tipo agricolo-pastorale.
A partire dal I secolo d.C., a seguito della romanizzazione di tutta l'area euganea, si riscontrano i primi insediamenti abitativi a carattere stabile. Le pendici collinari vengono sfruttate per la pratica della viticoltura e per l'estrazione lapidea, mentre le sorgenti di acqua meteorica presenti nella Val del Rio costituiscono la principale risorsa idrica di acque fredde per l'intero bacino dei vicini centri di Montegrotto e Abano.
Per favorire lo sviluppo di un'area che in quest'epoca sta assumendo una sempre maggiore importanza – grazie alle terme e al santuario di Aponus -, viene costruito un acquedotto in grado di convogliare le acque sorgive dei monti Rina e Baiamonte direttamente fino agli edifici pubblici e privati delle due località. Di questo rilevante impianto idraulico sono visibili ancor oggi parti delle condutture in trachite nel sito denominato Fonte Regina, mentre numerosi altri frammenti sono emersi dal suolo in direzione dei due limitrofi comuni termali.
Il territorio di Torreglia appariva di notevole interesse anche per le sue terre fertili. Nella frazione di Luvigliano pare avesse un possedimento fondiario anche l'illustre storico padovano Tito Livio, a cui si è tentato di attribuire i natali proprio in questo luogo, ma senza trovare prove concrete.
Il riferimento a Tito Livio scompare e ricompare lungo i secoli a seconda del maggiore o minore interesse per la cultura classica, questo spiega il nome di Via Liviana a Luvigliano.
In ogni caso, il latinista di Torreglia Jacopo Facciolati menziona la presenza di Tito Livio sui Colli Euganei, in un suo importante testo, riportato in una Targa Letteraria presso la sua casa natale.
La crisi dell'età Tardoantica e la conquista longobarda della città di Padova (601 d.C.) ebbero come
conseguenza un decadimento generale dei centri abitati dei Colli Euganei, esposti alle scorribande
delle popolazioni barbare. Durante il periodo carolingio e post-carolingio, non si hanno notizie certe
riguardanti la situazione del territorio di Torreglia, se non il suo inserimento sotto la giurisdizione
comitale di Vicenza, che permarrà fino al 1050, anno in cui si verifica il passaggio sotto quella di Padova.

L'epoca dei Comuni e delle Signorie
Nel X secolo, dopo l'ultima devastante incursione degli Ungari, si verifica il cosiddetto “fenomeno dell'incastellamento” che porta alla costruzione di sistemi difensivi e torri di avvistamento nei luoghi più strategici delle aree collinari, con la formazione di villaggi contigui ad essi. Il Basso Medioevo è connotato dalle preziose opere di riassetto territoriale operate dai monaci benedettini del Monastero di Praglia. Partendo da grandi opere di bonifica si avvia una nuova florida economia basata sull'agricoltura (cereali e vigneti in primis), che porta ad una ripresa demografica a partire dal XII secolo. Già allora il territorio appare diviso tra la signoria ecclesiastica di Praglia (riconosciuta poi dall'imperatore Federico II) e varie signorie laiche, tra cui emergono le nobili e potenti famiglie dei Transelgardi e dei Da Lozzo. Nel XIII secolo anche la famiglia padovana dei Bibi, al servizio del regime tirannico di Ezzelino, si costruisce una residenza fortificata nella località ancora oggi chiamata Castelletto. Nel Trecento, sotto il governo dei Carraresi signori di Padova, Torreglia viene inserita in un più vasto distretto amministrativo, la vicarìa di Teolo.
La presenza religiosa più antica attestata è legata alla chiesa di San Sabino sul Colle della Mira, della quale un documento è datato al 1077. Successivamente, è importante l’insediamento di un eremo benedettino, quello dei Camaldolesi, sulla cima del Monte Rua, nel 1334, un eremo tuttora esistente e abitato, l’Eremo Santissima Maria Annunziata del Monte Rua.
I Camaldolesi adottano la Regola di San Benedetto da Norcia (480-547), ma con alcune diversità introdotte da san Romualdo (951-1027). L’eremo del Monte Rua appartiene alla Congregazione degli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona, nata da una riforma operata dal beato Paolo Giustiniani (1476-1528), con una connotazione di forte radicalità e totale clausura.

L'epoca veneziana
Una rapida espansione veneziana nella terraferma si realizza all'inizio del XV secolo con la vittoria sui Carraresi. Nel 1405 Torreglia, come tutto il Padovano, diventa parte della Repubblica Serenissima. Il dominio veneziano, oltre che un sensibile potenziamento della produzione agricola e commerciale dell'area euganea, porta con sé una rinascita culturale legata alla costruzione di splendide ville di proprietà delle più importanti famiglie patrizie lagunari. La più rilevante è sicuramente Villa dei Vescovi a Luvigliano, edificata a partire dal 1524 per volere di Francesco Pisani, all'epoca vescovo di Padova. Oltre a questa prestigiosa opera del Falconetto collocata su uno scenografico poggio, si annoverano nel territorio di Torreglia altre sontuose dimore quali Villa Tolomei, Villa Ferri, Villa Gussoni-Verson "Abate Barbieri".
In quest’epoca dobbiamo ricordare eminenti personalità culturali che hanno qualificato Torreglia rendendola un piccolo cenacolo umanistico-culturale, in particolare presso Villa dei Vescovi, ma anche nelle altre prestigiose dimore che vedevano ospiti personalità illustri della cultura del tempo.
Circa Villa dei Vescovi, basti ricordare l’umanista Alvise Cornaro (1484-1566) che fu anche uno degli
artefici dell’edificio dal punto di vista organizzativo.
Il 4 gennaio 1682 nacque a Torreglia il famoso sacerdote e latinista Jacopo Facciolati, docente presso
il Seminario Vescovile e l’Università di Padova le cui opere e fama ebbero livello europeo. Da una delle sue opere, un importante dizionario di latino, è tratta la Targa Letteraria.
Facciolati mantenne il legame con il suo paese natale, in particolare promuovendo un ampio restauro della chiesa parrocchiale e donando due preziose opere d’arte: l’Adorazione dei Magi, di scuola veneta e copia del Mantegna, e la statua Madonna con Bambino di Francesco Rizzi.

L'Ottocento
A partire dalla metà dell'Ottocento il territorio di Torreglia ritrova forza e vigore grazie alla spinta turistica delle vicine stazioni termali e alla presenza di abitanti illustri: primo fra tutti l'abate letterato Giuseppe Barbieri (1774-1852), che dopo la soppressione napoleonica del Monastero di Praglia, prende dimora sul Colle della Mira. Successore di Melchiorre Cesarotti all’Università di Padova, contribuì con la sua personalità e i suoi scritti a rendere famosa Torreglia e i Colli Euganei da lui decantati nel grande poema I Colli Euganei (1806) e nelle dieci epistole letterarie Veglie Tauriliane (1821). Da quest’ultima opera è tratta la Targa Letteraria di Barbieri.
Tra gli ospiti più illustri di Barbieri, troviamo il giovane Niccolò Tommaseo (1802-1874) che su impulso del suo professore, scrisse ben due poesie in latino dedicate a Torreglia. Una prima poesia nel 1819, in occasione di una visita a Torreglia e un’altra successiva che l’abate volle pubblicare in appendice alla sua opera Veglie Tauriliane, cioè Tauriliae Descriptio (Descrizione di Torreglia), dalla quale è tratto il testo della Targa Letteraria di Tommaseo.
Insieme a Barbieri, è bene ricordare anche i fratelli Antonio (1740-1824) e Francesco (1753-1823) Pimbiolo degli Engelfreddi.
Il primo, medico e docente all’Università di Padova, possedeva una Villa alle pendici del Colle della Mira – attualmente Villa Pimbiolo-Zadra – e un “Casino” sulla sommità.
Il secondo, Francesco, dedicò al fratello un poemetto che elogia la sua villa: De villula Tauriliae (1817), cioè La villetta di Torreglia. Da questo poema di 123 versi, è tratta la citazione posta sul luogo della casa natale di Jacopo Facciolati (i versi nn. 55-56).
Altre personalità illustri di quest’epoca furono Antonio Savorin (1769-1840), nato a Torreglia, sacerdote e docente di diritto presso il Seminario Vescovile, poi vescovo di Chioggia. Altra personalità presente a Torreglia fu Antonio Tolomei (1839-1888) che abitava nell’omonima villa, fu sindaco di Padova e anche Sindaco di Torreglia e si adoperò per la valorizzazione della Cappella degli Scrovegni.

Il Novecento
Tra Ottocento e Novecento, incontriamo a Torreglia, tre personalità di spicco. Innanzitutto, il musicista, pianista e compositore Cesare Pollini (1858-1912), primo direttore dell’omonimo Conservatorio di musica di Padova, residente nella Villa Pollini. Amico di Pollini, e frequentemente presente a Torreglia, fu lo scrittore e romanziere Antonio Fogazzaro (1842-1911) che proprio a Torreglia visse un momento importante della sua vita, cioè un risveglio religioso, nel 1873, come racconta in una sua lettera dieci anni dopo. Fogazzaro si impegnò alacremente per la “ricostruzione” della comunità monastica di Praglia, soppressa dai decreti di Napoleone (1810) e poi da quelli del Veneto (1867), che riprese la sua vita nel 1904, ripopolando il monastero. Presso l’Abbazia benedettina Fogazzaro ambienta alcune scene del suo romanzo Piccolo Mondo Moderno (1901).
Sempre a Luvigliano, venne ad abitare nel 1895 il pittore dalmata Roberto Ferruzzi (1853-1934), nato a Sebenico – come Tommaseo. Nella via che da lui prende il nome è visibile, segnalata da una targa collocata su una parete, l’ultima casa da lui abitata. La fama di Ferruzzi è legata alla celebre Madonnina, una delle immagini di Maria più diffuse in tutto il mondo.
L'inizio del nuovo secolo porta cambiamenti importanti all'assetto cittadino, con il graduale spostamento del centro abitato dalla zona collinare alla pianura che si allarga verso Montegrotto.
Nel 1911 viene inaugurata la prima linea tramviaria, che determina un boom del flusso turistico da Padova verso l'area collinare, favorendo l'incremento delle attività commerciali e ristorative. Tale linea resterà attiva fino al 1952.
Nel 1920 viene aperta al culto la nuova chiesa parrocchiale, intitolata al Sacro Cuore, al centro della nuova Torreglia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale alcune ville di Torreglia vengono confiscate e diventano sede del Comando della X Armata della Wehrmacht. L'evento più tragico legato all'occupazione tedesca si verifica il 16 novembre 1944 nella località Vallarega, dove per rappresaglia contro l'uccisione di un soldato nazista, vengono fucilati sul posto sette ostaggi civili, i cui corpi rimangono appesi per due giorni ai platani del viale di Luvigliano.
Nel dopoguerra si trasferisce a Torreglia la famiglia Luxardo fuggita da Zara (oggi in Croazia) a causa dei bombardamenti anglo-americani e delle violenze dei partigiani jugoslavi. La loro fabbrica di rinomati liquori, fondata nel 1821 e rifondata a Torreglia nel 1947, è ancora oggi la più importante realtà produttiva del territorio. In occasione del bicentenario di vita dell’azienda, nel 2021, è stato inaugurato il Museo Luxardo.

Torreglia oggi
Negli ultimi decenni Torreglia ha conosciuto una notevole espansione edilizia e demografica, diventando una delle località più conosciute e attive dal punto di vista culturale ed enogastronomico del comprensorio dei Colli Euganei.
Negli anni Ottanta del Novecento, fu in particolare la professoressa Giuliana Fraccaro Prosdocimi (1922-1993) a coltivare ricerche storiche su Torreglia, durante il suo insegnamento e direzione presso le Scuole del Paese, dal 1974 al 1990. Per tale ragione a lei è intitolato l’Auditorium realizzato nel 2017. La ricchezza di questa storia offre la possibilità a Torreglia di vivere un Viaggio nel Gusto, intraprendere passeggiate letterarie attraverso le Targhe del Parco Letterario® Francesco Petrarca e dei Colli Euganei e conoscere incantevoli siti naturalistici e edifici di pregio.

Personaggi illustri
Nei secoli, le ville storiche e i paesaggi collinari hanno ospitato artisti, mecenati, studiosi e religiosi, intrecciando le loro vite con quella della comunità locale.
Scopri i protagonisti celebri di Torreglia.